La ricerca per i giovani

RICERCA PER I GIOVANI

La ricerca per i giovani

Prof.ssa Fiorella Calabrese

la ricerca per i giovani

I giovani d’oggi, sempre più impegnati in varie attività, rivolgono scarsa attenzione o addirittura sfiducia nei confronti della ricerca scientifica.

Il toolkit intitolato “La ricerca per i giovani” mira a enfatizzare l’importanza della ricerca scientifica nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie toraciche, nonché nelle nuove scoperte in merito. I giovani rappresentano senza dubbio un terreno fertile al quale rivolgersi per sviluppare la consapevolezza dell’importanza della ricerca scientifica in questo settore.

Materiale didattico divulgativo

L’importanza della ricerca nell’ambito delle malattie professionali

COVID 19 e la ricerca scientifica

Questionari per le scuole

L’importanza della ricerca nell’ambito delle patologie fumo-correlate

L’importanza della ricerca nell’ambito delle malattie professionali

COVID 19 e la ricerca scientifica

La ricerca per i giovani Selfie

Progetto SELFIE

“Il selfie, termine derivato dalla lingua inglese, è una forma di autoritratto fotografico realizzata principalmente attraverso una fotocamera digitale compatta, uno smartphone, un tablet o una webcam puntati verso sé stessi o verso uno specchio. La funzione tipica è la condivisione dell’immagine sui social network. Proprio questa dimensione social e l’assenza di peculiarità o intenzioni artistiche, distinguono il selfie dal tradizionale autoritratto fotografico. Il concetto d’identità, nella sociologia, nelle scienze etnoantropologiche e nelle altre scienze sociali, riguarda la concezione che un individuo ha di sé stesso nell’individuale e nella società”.

Obiettivi del progetto

Stimolare nei ragazzi un ragionamento sull’importanza della Ricerca medica, con particolare riferimento alle patologie toraco-polmonari, attraverso una riflessione sulla tutela della propria salute e dimensione personale e privata come parte preziosa di sé, al senso dell’identità” dell’individuo (se stessi e l’altro), anche in riferimento alla percezione e al rispetto del proprio corpo e all’uso dei social network (e sulla dipendenza che talvolta ne deriva), cercando di favorire maggior consapevolezza riguardo alla propria salute e a cosa significhi consegnare una parte della propria vita e delle proprie relazioni “reali” alla virtualità incontrollabile della rete.

Il progetto si compone di tre interventi

Nel primo incontro in classe, gli studenti sono invitati a scrivere una presentazione libera di sé e quindi a “rappresentarla”, in certo qual modo, davanti ai compagni. Insomma a “farsi un selfie” questa volta senza l’utilizzo dello smartphone o di altro supporto tecnologico, per poi “postarlo” – anziché in una piazza virtuale come la rete – in una piazza reale come quella “abitata” dai loro compagni di classe. Insieme si analizzano poi gli effetti del “condividere” la propria immagine.
Nel secondo incontro ai ragazzi sono proposti alcuni selezionati monologhi teatrali sui temi del corpo, dell’identità e della relazione con gli altri. In dialogo con loro, e a partire dai monologhi recitati, si analizza come alcune tematiche che i social ci fanno percepire come tipiche del contemporaneo in realtà appartengano all’umano e siano da sempre centrali.
Nel terzo incontro, condotto da ricercatori dell’Università di Padova e dai due conduttori, tutte le classi che hanno partecipato al progetto si confronteranno sull’esperienza e sui contenuti emersi, con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi sull’importanza della Ricerca medica.